[vc_row][vc_column][vc_column_text]La carbonaia[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Preparazione del legname: La prima fase del lavoro consiste nella preparazione della legna. I carbonai tagliano gli alberi, generalmente nel periodo di luna calante, in una parte del bosco loro assegnato. Dopo la fase “di ramatura” del legname, questo viene portato ad una lunghezza di circa un metro e, dopo 10-15 giorni di essicazione, viene trasportato nella piazza da carbone.
La piazza da carbone: Queste piccole aie sono disseminate nei boschi a distanze abbastanza regolari e collegate da fitte reti di sentieri. Devono trovarsi lontane da correnti d’aria ed essere costituite da un terreno sabbioso e permeabile. Molto spesso, visto il terreno scosceso dei boschi, sono sostenute da muri a secco in pietra.
Costruzione della Carbonaia: Stabilito quale doveva essere il centro della carbonaia, la legna viene disposta in cerchio. Per favorire la carbonizzazione, il legname più grosso deve essere spezzato. Tre pali di legno, alti circa 2-3 metri, vengono piantati saldamente nel terreno. Questi pali sono tenuti insieme da due cerchi formati con dei rametti. è proprio da questo centro che inizia la cottura della legna. Solo dopo aver piantato e legato i pali, i carbonai iniziano a costruire la carbonaia, sistemando interno ai 3 pali prima la legna più grossa (in quanto richiede più cottura), poi quella più sottile viene sistemata. La legna viene ben stipata, per evitare interstizi areati che potevano compromettere la riuscita della cottura. Tale sistemazione richiede due giorni di lavoro, svolto con una metodica affinata dall’esperienza e da una tradizione secolare. Una volta conclusa la posa, la carbonaia assume la tipica forma conica arrotondata con un raggio di base di 2-3 metri. Seguono altri due giorni di lavoro per la copertura. Nella parte in basso, si collocavano come cintura rami di abete rosso. La parte più iin alto viene invece ricoperta da un alto strato di foglie secche ripulite dai rametti. Questo strato di foglie deve essere 8-10 cm. Particolare cura si deve, inoltre, avere nel ripulire più volte al giorno la zona della piazza che ospitava la carbonaia. Il rivestimento di foglie viene a sua volta ricoperto di terriccio ripulito dai sassi allo scopo di isolare la legna dall’aria.
La cottura del carbone: Nella fase di cottura servono due pali, uno più sottile per aprire dei fori di respiro, ed uno più grosso, usato per “imboccare”- ovvero riempire-la carbonaia. Acceso un fuoco per preparare le braci, si apre la bocca della carbonaia, che viene imboccata con dei piccoli pezzi di legna e poi si passa all’accensione mettendo nella bocca numerose braci. Ai piedi della carbonaia si aprono dei fori di respiro ad un metro di distanza l’uno dall’altro. Questi devono rimanere aperti per tutti i 13-14 giorni di cottura. Dopo qualche ora dall’accensione, quando il fumo esce copioso, si alimenta il fuoco con nuova legna che deve essere ben pressata con il palo più grande. Si chiude quindi la bocca. shh! 😉
Per 4-5 giorni la carbonaia viene quindi alimentata in questo modo giorno e notte, finchè una consistente fiammata alla sommità annunciava l’avvio definitivo del processo di carbonizzazione. La cattura inizia nella parte in alto della carbonaia, per questo i carbonai aprono dei fori con il bastone sottile, fori che verranno poi chiuso ed aperti via via più in basso per spostare la zona di cottura. Dopo una decina di giorni la carbonaia assume un aspetto diverso: il terriccio di copertura diventa nero e le dimensioni si riducono notevolmente; anche i fumi che escono dai fori assumono un colore diverso. In questa ultima fase di cotura l’alimentazione della carbonaia avviene ai lati dove si creano degli affossamenti. Per alimentare una carbonaia di 100 quintali ci vogliono 8 quintali di legna. Nel corso della carbonizzazione la legna diminuisce del suo volume del 40 % e del suo peso del 80 %. Proprio per questo il carbonaio negli ultimi giorni deve prestare molta attenzione affinchè non si creino dei vuoti d’aria all’interno che altrimenti provocherebbero l’incenerimento della carbonaia.In base al colore del fumo che fuoriesce dai fori laterali, il carbonaio può vedere l’andamento della combustione: solo quando il fumo è turchino e trasparente il carbone è pronto.
Lo stoccaggio: A cottura ultimata si inizia la fase della ” carbonizzazione” che richiede 1-2 giorni di lavoro. Per prima cosa si deve raffreddare il carbone con numerose palate di terra, poi si procede quindi all’estrazione spegnendo con l’acqua eventuali braci rimaste accese. La qualità del carbone ottenuto varia a seconda della bravura ed esperienza del carbonaio, ma anche dal legname usato. Il carbone di ottima qualità si dice debba “cantare bene”, un tipico rumore.
Quando il carbone è stato ben raffreddato veniva insaccato e trasportato dai carrettieri verso la pianura per essere venduto. Da questo carbone si faceva un uso domestico ed industriale.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]